Passeggiando sul lungosenna, quai des Grands-Augustins tra i tanti bouiquinistes, quando si guarda il numero 51 del marciapiede di fronte si può’ ammirare una facciata misteriosa, talmente “parigina”…. si tratta di un ristorante: il “Lapérouse”. Entrarci é viaggiare nel tempo, attraversare i secoli, sembra quasi di sentire il fruscio degli abiti femminili con i “froufrou”. Si può’ incontrare Maupassant, Emile Zola, Victor Hugo o ancora Baudelaire o Alexandre Dumas.
All’inizio era una dimora privata di un commerciante in vini, un certo Lefèvre, che organizza degli spazi privati per i suoi clienti, per poter contare i soldi senza occhi “indiscreti”, visto l’alto tasso di criminalità a Parigi. E nascono così i famosi “saloni privati”.
Poi divento’ un ristorante con salottini dedicati agli incontri “clandestini”. Il vantaggio? Non era considerato adulterio se la coppia veniva trovata in un luogo pubblico anche se in atteggiamenti poco convenevoli (se succedeva in una casa privata, si!). L’apogea arriva nel 1850 quando Jules Lapérouse decora con gran classe i saloni e il famoso cuoco Auguste Escoffier prende le redini della cucina. Viene soprannominato “il cuoco dei re e il re dei cuochi”. Diventa uno dei simboli della gastronomia francese.
Tra i clienti più assidui i senatori, si dice addirittura che ci fosse un sotterraneo che collegasse direttamente dal Senato al ristorante. Tanti specchi e molti hanno ancora iniziali di amanti dei secoli passati….alcuni hanno dei graffiti e il “maître d’hôtel” ci spiega che le “signorine” vi verificavano l’autenticità dei diamanti che ricevevano in dono.
Ancora oggi tra i frequentatori troviamo l’élite internazionale, principi, emiri….continuano a prenotare un tavolo a Lapérouse. Quanto costa un pasto? E’ possibile mangiare un pasto completo con 100 euro (senza bevande) per gruppi é possibile un menu’ completo a 128 euros. Ovviamente é ancora possibile prenotare un salone “privato”. Alors Bon appétit!