Si è da poco conclusa la kermesse canora per eccellenza: il tanto amato, aspettato, osannato, criticato Festival di Sanremo.
Per una settimana TV, radio e social sono stati invasi da programmi, musica, foto e servizi riguardanti questo appuntamento annuale che, comunque vada e checchè se ne dica, risulta essere sempre seguitissimo. Sicuramente il Festival, da sempre, è stato capace di mettere a confronto più generazioni, innescare dibattiti su gusti musicali, modo di fare spettacolo; sono cambiate le scenografie, si è rinnovata la conduzione, soprattutto non è più solo un palco dove ci si esibisce per promuovere un brano musicale, ma un luogo in cui si parla di attualità e in cui confluiscono svariati punti di vista.

Partendo da queste considerazioni, vi racconto un po’ il mio festival, quello vissuto a casa, in soggiorno, in compagnia di marito, figlie ed amici; un momento di animata condivisione davanti allo schermo.
E’ subito scontro tra Maturi e Giovani (ci chiameremo così..) per i favoriti di questa edizione, ma dopo aver ascoltato le canzoni le due rette parallele iniziali cominciano ad avvicinarsi sempre di più: Mahmood/Blanco ed Elisa senza alcun dubbio i migliori!

Poi è la volta del look dei cantanti: i Giovani approvano il torso nudo e tatuato di Achille Lauro, le maglie trasparenti di Blanco o il colore rosa sfoggiato da molti dei cantanti (il Pink è per tutti senza distinzione, messaggio forte e chiaro!) mentre bocciano la canottiera della salute indossata da Giovanni Truppi. I Maturi promuovono l’eleganza colorata di Amadeus, di Gianni Morandi e quella meno eccentrica e “più vestita” di qualche giovane artista mentre bocciano categoricamente Rettore e la sua stravaganza fastidiosa. Diciamo che generalmente sono banditi gli eccessi da entrambe le parti.

Le canzoni, la loro musica o i testi dividono: i Giovani puntano al motivo più orecchiabile o ballabile, i Maturi alla canzone che sa emozionare anche se più difficile da comprendere. Ad unire entrambi la scoperta per alcuni e il piacere del riascolto per altri di grandi artisti del passato (Lucio Battisti, Pierangelo Bertoli o Gino Paoli, ma anche Aretha Franklin o Elton John) nella serata dedicata alle cover.
Primo e secondo posto sul podio sanremese, scontati fin dall’inizio di questo festival, mettono d’accordo Giovani e Maturi, mentre non convince come Mahmood/Blanco ed Elisa il grande Gianni Morandi al terzo posto: canzone troppo banale ed evidente l’aiuto di Jovanotti durante la cover per i Giovani. I Maturi controbattono che il podio è meritato per la longevità della sua carriera artistica e per il modo garbato e allo stesso tempo entusiasmante dell’esibizione. Si concorda che, in effetti, alcune delle giovani promesse sanremesi di entusiasmo ne hanno tirato fuori ben poco….
La serata si conclude. I veri vincitori sento che siamo noi, qui sul divano: il sano confronto, una volta tanto, serve a farci sintonizzare sulle stesse frequenze.