Abbiamo visto nello scorso articolo di come la scrittura di sé permette all’Io di prendere una forma consapevole e di dare un significato individuale all’esistere. Ora vediamo più nello specifico come scrivere un diario può essere una vera  e propria forma di autoterapia.

Il diario intimo è una scrittura del momento, dell’istante. Una cronaca giornaliera dove vengono registrati gli eventi professionali, personali, gli avvenimenti importanti, le vicende sentimentali, le riflessioni e i vissuti. Il diario è uno strumento di aiuto-aiuto, la sua strutturazione consente alla persona di poter esprimere il proprio vissuto e fare una progettualità esistenziale. È importante nello scrivere il diario che non siano espressi giudizi negativi su di sé, poiché è uno spazio in cui poter esprimere liberamente le proprie idee, credenze, sentimenti, attraverso l’utilizzo di un linguaggio concreto, descrittivo ed esplicito.

La composizione del diario

Il diario può essere suddiviso in aree che permettono alla persona di esplorare il suo cammino di crescita esistenziale. Rileggere da soli ciò che si è scritto consente alla persona di consapevolizzare quanto le risorse interiori hanno sostenuto e permesso il processo di cambiamento.

Parte 1: Cosa mi sta succedendo

In questa parte si descrive un periodo pregnante della propria esistenza : si evidenziano avvenimenti interni ed esterni dai quali si è colpiti, i dialoghi con le persone significative alle quali non si ha avuto il coraggio di esprimere il proprio vissuto, e il dialogo con il proprio corpo quando si ha la tendenza  a somatizzare.

Parte 2: Cosa mi fa soffrire

Qui l’analisi del profondo scende ad un livello più profondo. È da qui chesi parte per rintracciare l’origine della crisi. Questo processo si articola i più fasi:

  1. Riconoscere di stare male
  2. Riconoscere che tale sofferenza è legata ad emozioni del passato
  3. Individuare le risorse che possono aiutare a cambiare l’attuale stato d’animo
  4. Ricercare strategie alternative per affrontare situazioni simili in futuro.
  5. Questo spazio può essere riservato anche a sogni e fantasie

Parte 3: Che cosa voglio raggiungere

In questa fase la persona definisce i propri obiettivi, focalizzandosi sui progetti che intende portare a termine. Quando si definisce il progetto personale è bene precisare le priorità, i tempi di realizzazione. È necessario un atteggiamento flessibile per cambiare il proprio obiettivo qualora sopraggiungano latri desideri.

Parte 4: Che cosa ho imparato

Questa è la fase dell’autofeedback, si riflette sul proprio processo evolutivo, puntualizzando i cambiamenti attuati grazie alle risorse utilizzate. L’autonarrazione implica il coraggio di ripercorrere le strade che ci hanno portato ad essere ciò che siamo, anche grazie agli errori commessi, e accettare i cambiamenti come occasioni di crescita.

E tu sei pronto a scrivere il tuo diario?