
L’essere umano si adatta sempre. E visto che siamo nella settimana di Natale voglio vedere solo i lati positivi del potere di adattamento dell’uomo in condizioni negative e ristrettive. Minacciati da un virus, isolati, imbavagliati, angosciati, confinati, in balia a politici che prendono decisioni aleatorie, ebbene in tutto ciò «l’uomo» riesce anche a ricavarne qualcosa di positivo.
Va bene modificare i propri comportamenti, ma cerchiamo di trarne il meglio. Voglio raccontarvi la storia di un gruppo di francesi di Grenoble che abitano palazzine senza nessun fascino, ma che si sono sentiti «uniti» durante questi periodi di confinamento. Durante il primo confinamento a marzo hanno scritto, messo in musica e cantato una canzone. Gli edifici sono in semicerchio e gli abitanti possono vedersi dalla finestre. Si tratta di quartieri fuori città che accolgono circa 12000 abitanti. L’idea é venuta loro sentendo gli italiani cantare «Bella ciao» dai balconi. Nei palazzi abitano persone di origine diverse: Congo, Senegal, Marocco, Italia, Cuba, Benin, Kosovo…..Un po’ tutti i mestieri sono presenti, dottori, infermieri, insegnanti, inservienti….. e hanno scoperto di avere almeno una ventina di musicisti. Ed é una certa Marie Mazille che prende l’iniziativa e compone una nuova canzone e chiede ad un altro abitante di comporre la musica…..insomma é nato il primo testo in musica. E poi il secondo e…..25 canzoni e musica. Si mandavano i testi per messaggio e grazie al computer la musica circolava da un appartamento all’altro, poi alle 18h appuntamento sul balcone per le prove. Un clarinetto all’ultimo piano (a 35 m d’altezza) e via con i canti a cappella. Tutti si conoscono e iniziano le catene di solidarietà, l’infermiera del 4° piano propone di aiutare chi ha bisogno, i giovani vanno a fare la spesa per gli anziani, un fisioterapista propone i suoi servizi, bricolage, cucina, libri, strumenti musicali…..gli scambi sono infiniti. Cosa rimane oggi? Un libro che racconta la loro storia, ma soprattutto un’associazione per i residenti riservata allo scambio e all’aiuto. Progetti? vogliono fare uno spettacolo teatrale. Forse senza la pandemia tutto ciò non sarebbe accaduto. Eppure statisticamente un po’ in tutta la Francia sono aumentati i volontari, in tutti i campi, soprattutto per la raccolta cibo e distribuzione pasti caldi. Persone di tutte le età e origine hanno dato la loro disponibilità….perché solo se «uniti» possiamo uscire da questo contesto. Quello che manca di più é certamente il contatto umano, il non poter toccarsi, abbracciare …..é duro da rispettare, soprattutto in una cultura mediterranea, forse aiutando i più deboli si cerca di compensare. Meno baci e strette di mano, ma più solidarietà. E’ Natale.
«Nous devons apprendre à vivre ensemble comme des frères, sinon nous allons mourir tous ensemble comme des idiots» Martin Luther King
«Dobbiamo imparare a vivere insieme come dei fratelli, altrimenti moriremo insieme come degli idioti» Martin Luther King



