La settimana scorsa ero sulle colline toscane a scattar foto. Le ho fatte vedere all’ormai ‘nostro amico comune’ Gianni Bonini, fiorentino doc – che se non lo specifico mi dà “irraggiungibile” minimo per tre giorni! .

 

 

Dicevo…nel guardarle, i suoi occhi sempre così attenti e veloci, per un momento lungo quanto può esserlo un secondo, si sono fatti lontani, come indietreggiassero verso un non so dove. Quella parentesi di tempo presente, che stavamo condividendo, non gli apparteneva più.

Ovviamente, il mio innato senso di insicurezza mi aveva subito incoraggiata: “Non solo fai foto di…ma gliele mostri pure!”.

 

Rientrata a Roma, il giorno seguente ho ricevuto un whatsapp, siglato GB e che, con il permesso dell’autore, condivido: “Il babbo mi ha fatto conoscere Larderello e la zona dei soffioni boraciferi sulle colline metallifere, a cavallo tra le province di Grosseto, Pisa, Livorno e Siena. Da orgoglioso quadro dell’Enel ne andava fiero ed anch’io non resisto al fascino di questa meravigliosa fusione tra torri di raffreddamento ed argentei tubi con un’antica terra segnata dalle fatiche dell’agricoltore e del pastore…hinc canere incipiam.” (“Qui inizia il canto”, Virgilio – Georgiche, Libro1.5 – ndr)