
Per una settimana l’agenda legislativa di Biden sarà risucchiata verso il passato, a regolare i conti con Trump. Sulla questione impeachment, ha detto: «Ho visto quello che hanno visto tutti gli altri. Sappiamo che cosa è accaduto quando quelle persone hanno assaltato il Congresso Usa. Ma adesso non sono al Senato, saranno loro a prendere questa decisione». Il tempo stringe e Biden ha bisogno che il Congresso approvi al più presto misure urgenti contro la pandemia. Intervistato da Norah O’Donnell, giornalista della Cbs, Joe Biden, ospite giorni fa di Cbs Evening News, ha sferrato un affondo nei confronti di Donald Trump. Secondo Biden, l’ex presidente non dovrebbe più ricevere informazioni segrete da parte dell’intelligence, essendo «inaffidabile». L’uscita ha destato clamore poiché rappresenterebbe un caso senza precedenti, dal momento che si tratta di una prassi che è stata sempre rispettata fino a oggi. Persino Nixon, dimessosi per lo scandalo Watergate, riceveva gli aggiornamenti da Gerald Ford. Per spiegare la propria posizione, Biden ha fatto riferimento all’insurrezione di Capitol Hill del 6 gennaio, e in particolare al comportamento inopportuno dell’allora presidente. E’ chiaro che ci si chiede come finirà il processo dell’impeachment? Ci saranno i voti e quindi i numeri per bandire Trump, accusato di essere una minaccia per la sicurezza nazionale, per la democrazia e la costituzione? Intanto da new York l’aggiornamento, sui fatti americani e su Biden, della nostra Angela Vitaliano.



