Jamdani è una parola di origine persiana che indica un tipo di tessuto a grana molto sottile decorato con motivi floreali. In Bangladesh Jamdani è sinonimo di sari, ma non di un sari qualunque. Jamdani è l’orgoglio della maestria e della sapienza millenaria degli artigiani bengalesi, un tipo di tessuto he conobbe il suo massimo splendore durante il periodo dei Moghul per poi purtroppo rischiare di scomparire quasi del tutto con l’avvento dei colonizzatori inglesi e gli interessi della East India Company.

Il Jamdani è fatto di un tessuto particolare detto mussola o mussolina, quanto più fine tanto più prezioso e costoso sarà il sari. Si dice che un sari di mussola sia tanto sottile da poter essere fatto passare attraverso un anello.
Durante la lavorazione vengono inseriti con spolette a parte i tipici disegni, di solito fiori o piante stilizzati, in rilievo che ne sono la sua caratteristica inconfondibile, intrecciati con fili di cotone piu grosso dando l’impressione che stiano quasi galleggiando su una superficie di tessuto finissimo. E’ un tessuto ideale durante i mesi estivi, leggerissimo, molto elegante e raffinato ma soprattutto rappresenta la quintessenza della bellezza della tradizione tessile del Bangladesh e riconosciuto ufficialmente con la certificazione di origine geografica nel 2016 (dopo una lunga battaglia legale con l’India) e nel 2013 come patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO.
Furono i governatori Moghul a decretarne il successo a cavallo tra il 1550 e il 1650, le uniche famiglie in realtà in grado di permetterseli. Famosi per il loro gusto raffinato, amanti dell’arte e del buon cibo, i Moghul hanno lasciato molto altro in eredità: i più bei palazzi a Dhaka e dintorni risalgono a questo periodo e i piatti tipici dei Moghul sono ancora oggi tra i più succulenti di tutta la cucina Bengalese. Furono loro a portare in Bangladesh i primi artigiani persiani per lavorare la mussola Bengalese facendo confluire cosi le idee e l’esperienza persiana con la cultura bengalese.
Con l’avvento dei colonizzatori inglesi molte cose purtroppo cambiarono. La mussola fu sostituita dal cotone inglese molto più economico e i tessitori furono trasferiti a lavorare su telai automatici per far fronte a una crescente richiesta di tessuto. La tessitura locale fatta su telai di legno a mano perse competitività e cosi la mussola e le creazioni in questo tessuto quasi scomparvero. A poco più di un secolo dalla sua comparsa, l’abilità, l’esperienze e la creatività di questi artigiani andarono quasi perdute perchè non più competitive.

Oggi sul mercato si trovano Jamdani prodotti con i telai a motore ma sono solo una lontanissima e soprattuto più economica versione di quelli originali in mussola. Un sari come quello delle foto arriva a costare dai 1000 ai 1500 Euro a seconda della complessità dei motivi e richiede non meno di sei mesi di lavorazione con due tessitori accucciati fianco a fianco su un unico telaio come quelli ritratti nel video.
In passato erano solo gli uomini i protagonisti della lavorazione di questi meravigliosi sari; le donne si dedicavano soprattutto alla fase, anche questa lunghissima, di preparazione del filato.
In questi ultimi anni si sta assistendo a un revival della creazione di Jamdani, e il riconoscimento ottenuto nel 2016 nonchè il festival che si sta svolgendo ora a Dhaka ne sono una conferma. Esiste la volontà da parte delle grandi case di produzione di tessuti locali di far rivivere questa arte e riportarla agli antichi splendori mettendovi al centro la figura dell’artigiano, retribuendolo in modo adeguato cosi che abbia lo stimolo a continuare la tradizione. E’ interessante sapere che le tecniche di tessitura e i motivi floreali venivano e sono tuttora tramandati oralmente e a memoria dal maestro all’apprendista che molto spesso non erano altro che padre e figlio.
Ma se si vuole conservare viva questa tradizione, l’orgoglio per questo tipo di tessuto non deve rimanere confinato al Bangladesh e a una manciata di collezionisti appassionati. Per far si che la maestria, l’abilità e la pazienza di questi artigiani rimangano nel tempo è necessario che anche il resto del mondo ne venga a conoscenza e l’unico modo per farlo è indossarli.

Il jamdani è un sari che si tramanda di generazione in generazione. Le madri lo passano alle figlie e non manca mai nei corredi di nozze. Una curiosità: per conservali al meglio devono essere arrotolati su un foglio di cartone o bastoni di legno e riposti in armadio. Se fossero appesi, il peso ne sfalderebbe la trama lungo le pieghe. Confesso di averne anch’io uno arrotolato, nel rispetto della tradizione, nell’armadio in attesa di riprendere vita per una occasione molto speciale e cosi magari un giorno vi insegnerò anche come indossarlo.



