Un paio di settimane fa vi avevo parlato della mostra in corso a Dhaka per celebrare il Jamdani, un tipo di sari molto prezioso fatto di mussola. In una delle stanze della mostra venivano proiettati dei video che documentano le varie fasi della lavorazione, dalla preparazione del filato alla tecnica di tessitura al telaio. Ora questi video sono stati messi online e io, scaricandoli, vi voglio far partecipi di questa grande tradizione artigianale di cui il Bangladesh va molto fiero.
Il testo che segue è la traduzione delle scritte che compaiono sullo schermo durante il video.
Godetevi questi due interessanti video accompagnati da una carinissima musica di sottofondo.
Il primo video racconta come viene preparato il filato che può essere di cotone ma anche di seta.
La procedura è rimasta praticamente invariata nei secoli ed è un lavoro che spetta esclusivamente alle donne. Per cominciare il filo che andrà a formare l’ordito viene lavato e inamidato usando riso tostato e lime per essere successivamente messo su una ruota e fatto filare su un cilindro di stecche di bambù ad asciugare. Il filo per la trama viene anch’esso inamidato con l’acqua di scolo del riso e poi, una volta asciutto, fatto arrotolare su spolette. Il filo per i motivi floreali viene preparato unendo tre fili insieme ma non viene inamidato.
Per creare l’ordito due donne camminano su e giù con il filo che viene fissato su delle stecche di bambù piantate a terra. Ogni filo dell’ordito verrà poi fatto passare da altre due donne attraverso un pettine. E’ un lavoro estenuante che può durare svariate ore. Più il pettine è sottile e più il sari sarà pregiato. Viene successivamente preparato il doppio liccio dove verrà fatta passare la spoletta.
Il bastone attorno al quale è stato arrotolato l’ordito viene installato sul telaio e si aggiungono i fili colorati che andranno a formare i bordi.
Il Jamdani tradizionale viene tessuto su uno dei più primitivi telai ancora in uso fatto di legno e bambù. Si chiama pit loom ovvero un telaio appoggiato su una piccola fossa dove vengono accomodati i pedali di bambù che il maestro usa per sollevare o abbassare la trama e l’ordito.
La spoletta è fatta di corna di buffalo o legno di tamarindo.
La tessitura di un sari Jamdani richiede moltissimi giorni di lavoro, da un minimo di una settimana a un massimo di un anno a seconda della complessità del disegno. A differenza di altri tipi di tessitura, il lavoro viene svolto sempre da due persone sedute una accanto all’altra. A destra si trova il maestro, a sinistra l’apprendista il quale ascolta ed esegue i comandi detti di volta in volta dal maestro.
Il lavoro inizia con la recita da parte del maestro di una preghiera rivolta ad Allah in cui il maestro chiede che l’apprendista impari bene e che protegga il lavoro della giornata.
Il lavoro inizia facendo passare attraverso l’ordito (i fili longitudinali) il filo che andrà a formare i motivi floreali. Ogni volta che una riga viene completata, la trama viene fissata. Il maestro solleva il liccio azionando il pedale per far passare la spola della trama. Si fa successivamente passare la spoletta con il filo grosso per i motivi e si riprende a intrecciare il disegno. Nulla è scritto, la struttura del motivo viene tenuta a mente dal maestro.
Ogni circa 20 cm, il tessuto viene inamidato. A lavoro ultimato, tutto il sari verrà di nuovo inamidato.
Il sari terminato viene tagliato e piegato pronto per essere venduto.