La percezione del tempo è completamente differente in considerazione dell’età e dei ruoli che via via andiamo a ricoprire nella vita.
Da bambini non vediamo l’ora di crescere per fare cose che, da piccoli, non ci viene consentito di fare mentre da adolescenti, quando cominciamo ad avere un pò di autonomia, non sempre ci comportiamo in modo del tutto responsabile: io ad esempio non sempre riuscivo a pianificare in modo soddisfacente i compiti a casa, per cui spesso mi riducevo a fare le cose all’ultimissimo minuto.
Da adulti spesso veniamo coinvolti in discussioni inutili che ci fanno perdere un mucchio di tempo che potremmo impiegare in modo più divertente e/o produttivo; non parliamo poi delle file, delle liste d’attesa, del traffico che, prima o poi, tutti noi dobbiamo sperimentare.
Dunque, la risorsa “tempo” ha un valore, non dobbiamo sprecarla,ma anzi dobbiamo “valorizzarla”.
Ovviamente non possiamo sottrarci a determinati momenti di confronto con gli altri di cui magari faremmo volentieri a meno, così come non possiamo evitare di sorbirci il traffico del Raccordo Anulare di Roma o delle tangenziali milanesi, tuttavia, frequentando un corso di gestione aziendale, ho imparato un metodo che da tempo applico anche nella mia vita privata ed è quello di identificare tre argomenti o tre temi a cui, ogni giorno, intendo dedicare una parte del mio tempo; non è tanto importante il quanto (tempo), l’impegno è di non derogare dal farlo: può trattarsi di tempo da dedicare a te stesso (anche semplicemente riflettendo o ascoltando musica o leggendo un libro o andando in palestra) o agli altri (ai figli, alla mamma, alla tua compagna, agli anziani).
Questo, secondo me, è un bel modo per voler più bene a se stessi e mettersi almeno in parte a disposizione degli altri, dedicando una parte del proprio tempo e quindi di se stessi a “cose” della propria vita che si ritengono importanti.
Anche se alcune scelte possono apparire egoistiche in realtà il beneficio che se ne ricava è grande e riguarda non solo se stessi ma anche gli altri che potranno notare una tua migliore predisposizione verso il mondo.
Non dico che sia facile ma si tratta di un esercizio che poi, pian piano, diventerà naturale e si farà con sempre minore fatica. Come diceva una famosa pubblicità di qualche anno fa: “provare per credere!!!”.