Non posso vivere senza di lui/lei, ho bisogno che si prenda cura di me, se non fa ciò che mi aspetto da lui/lei non mi ama, non ho valore senza un uomo/una donna accanto…
Sono tante le credenze di cui si nutre la dipendenza affettiva.
Tuttavia, i messaggi che questa condizione tenta di comunicarci sono:
* non mi sento complet@,
* ho bisogno che qualcuno mi sostenga (emotivamente, fisicamente, economicamente…),
* non credo di avere valore e ho bisogno che qualcuno me lo ricordi costantemente;
ma il messaggio più profondo di tutti è, secondo me: non amo me stess@ abbastanza da sentire la mia forza interiore, e ho bisogno che qualcuno mi ami per darmi forza e aiutarmi a camminare.
La dipendenza affettiva, in realtà, riguarda sia la persona che assume apparentemente una posizione di “debolezza” (spesso dipinta come vittima nell’immaginario collettivo), che quella che assume una posizione di “forza” (il cosiddetto carnefice).
Entrambi hanno bisogno l’una dell’altro per poter inscenare le loro dinamiche interiori.
Ma entrambi sentono profondamente il bisogno di un amore che nutre, sia le loro vite personali che le loro capacità relazionali.
Più la mancanza di autostima è alta, più si ha difficoltà a sentire il proprio valore e a esprimerlo nella vita, più si cercherà qualcuno in grado di rassicurarci.
In questo modo, si apre la porta a ogni tipo di relazione potenzialmente portatrice di sofferenza.
Siamo tutti un po’ dipendenti affettivi, a vari livelli, in primis con i nostri genitori.
Inoltre, abbiamo profondamente interiorizzato la credenza che amore sia sinonimo di pretese, privazione della libertà, sostegno costante…
Lavorare per ricontattare la propria forza interiore, per ricordare il proprio valore e riappropriarsene è fondamentale per sentirsi meglio e fare scelte sentimentali luminose e nutrienti, in cui nessuno dei due componenti chiede all’altro di rassicurarlo, ma in cui entrambi crescono insieme in una condivisione sana, aiutandosi certo a migliorare non più come pretesa, ma come dono d’amore.
L’idea dell’esistenza di una vittima e di un carnefice andrebbe superata, e ognuno di noi dovrebbe assumersi l’intera responsabilità delle relazioni che attrae, e di ciò che ha da offrire.
Céline Petitcolin
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