A volte quando si parla di donne si ha la netta sensazione di fare 2 passi in avanti e innumerevoli altri indietro. Manifestazioni anti-violenza, feste della donna, programmi televisivi a tema non sono serviti a fare entrare nelle teste di molti un concetto basilare: la non inferiorità dell’essere donna rispetto all’essere uomo, estendendo il concetto in tutti i campi lavorativi.
Prendo spunto per le mie riflessioni da un episodio successo qualche giorno fa: prima della Partita del cuore 2021, la comica Aurora Leone del gruppo The Jackal, è stata allontanata dal tavolo della cena della Nazionale cantanti solo perché DONNA!
In pratica il match doveva essere giocato unicamente da uomini, artisti e non, nonostante fosse una partita di beneficenza. Dopo polemiche ferocissime, il responsabile dell’allontanamento e Direttore Generale della Nazionale cantanti, si è dimesso, scusandosi per il malinteso. Malinteso???? Non credo proprio!
Purtroppo il sessismo è una piaga che non si rimargina facilmente, tanto nello sport quanto in altre categorie lavorative. Dipende dalla cultura che a volte manca totalmente o da un’abitudine acquisita nel tempo e basata su uno stupido concetto riguardante mestieri considerati o per uomini o per donne.
In pratica si nega la possibilità, come in questo specifico caso, che le donne siano protagoniste come gli uomini nel promuovere giocando in campo una giustissima causa. I campionati di calcio femminile stranamente non sono tanto pubblicizzati o trovano il giusto spazio all’interno dei programmi sportivi nazionali; solo qualche accenno, poche parole sulle eventuali vittorie (la Juve femminile si è laureata campione d’Italia non perdendo neanche una partita in campionato!), tanto non fanno notizia. Gli stessi stipendi dei calciatori e delle calciatrici non sono equiparati, anzi diciamo meglio non sono neanche paragonabili data la diversità.
Si resta davvero senza parole se pensiamo che siamo nel 2021 e non nel Medioevo! Il mondo inneggia alla parità in tutti i campi, la cultura moderna spinge addirittura ad appiattire le differenze tra uomo e donna, ma ancora esiste chi crede nel “macho” e nella “femmina sottomessa”. Mi auguro soltanto che sia un piccolo mondo di persone con un altrettanto piccolo cervello che produce tante piccole e insignificanti azioni.
In un Blog come il nostro, che vede le donne protagoniste e sempre “in prima linea”, la riflessione era doverosa. W le donne!