I ricordi rivestono un ruolo particolarmente importante nella vita di ciascuno di noi.
Tutti noi siamo tornati con la mente ad un tempo passato guardando una fotografia, piuttosto che ascoltando una musica o ritrovando un oggetto; alle volte si ripensa a qualcosa o a qualcuno semplicemente perché si rivive una sensazione che ci stimola il ricordo.
Avere memoria, anche fisica, visiva, di momenti ed esperienze passate è qualcosa che è legato al sentimento, al nostro modo di sentire intimamente; credo che si tratti di una caratteristica particolarmente importante per noi esseri umani, caratteristica che poi, col tempo, finisce con il costituire buona parte del bagaglio di conoscenze che ci piacerebbe trasferire agli altri, soprattutto ai più giovani.

Inevitabilmente i ricordi si portano dietro anche un po’ di nostalgia, non solo per qualcuno che non c’è più, ma anche perché, molto semplicemente, ci si rende conto del tempo che passa.
Forse rimanere eccessivamente legati al passato è un segnale che indica che non siamo soddisfatti del nostro presente o addirittura che c’è qualcosa del futuro che ci spaventa.
Non dico che sia sempre facile ma bisognerebbe cercare di rivivere le nostre memorie con il sorriso sulle labbra, contenti per aver vissuto quei momenti e per averli condivisi con altri.
E da ciò occorrerebbe saper trarre energia per affrontare con coraggio la realtà di oggi, non temendo il confronto con situazioni nuove e con problemi inaspettati.

Ciò che davvero conta è quello di aver provato con tutto se stesso a trovare una soluzione a qualcosa che non ci soddisfa, così da non avere rimpianti.
Alle volte sarà solo il tempo che ci farà comprendere se i nostri sforzi saranno stati ripagati e, soprattutto, ben compresi e apprezzati dagli altri.
Prima o poi un giorno, come un cerchio che si chiude, saranno proprio questi “altri” a riandare con la memoria ad un tempo passato, andando a rovistare tra quelli che, a questo punto, saranno diventati “i loro ricordi”; la speranza è che anche a loro possa comparire un sorriso e, magari, possa scappare un “grazie” , anche se detto a bassa voce e con una lacrima che riga il volto.



