C’era una volta un castello normanno….potrebbe iniziare così questo post, perché quando si vede il castello ci si rende conto del fascino tutto « normanno »: le vecchie pietre, la cappella, tutto evoca il fasto di un periodo in cui i normanni viaggiavano dappertutto, ma poi tornavano nei loro castelli trionfanti. Il sito si chiama Pirou, uno dei tanti che possiamo trovare in Normandia, ma al suo interno abbiamo un ricamo che racconta l’epopea dei normanni del sud Italia. Sul modello del famoso ricamo di Bayeux (dell’anno 1000 che racconta l’epopea dei normanni in Inghilterra custodito sempre in Normandia) qui abbiamo un’opera del XX secolo realizzato da una donna.

La ricamatrice in questione si chiama Thérese Ozenne (1939-2009), vi ha lavorato tutti i giorni, non più di tre ore consecutive, per 16 anni avanzando di 1,5 cm all’ora…..in tutto 58 metri. Insomma il lavoro di una vita con un ago da tappezziere e della lana da ricamo a 4 fili. Il tessuto narra la conquista da parte dei normanni, i figli di Tancredi, pronipoti dei vichinghi, partiti alla conquista del sud Italia.

 

Immaginate lo stupore delle persone nel trovare nei resti di un castello, il racconto dettagliato di un viaggio che inizia proprio qui (nell’arazzo avete il castello rappresentato all’inizio) e poi scene « italiane ». L’abate Marcel Lelégard (1925-1994), laureato in teologia, arte e archeologia, conservatore e promotore di restauri in vari monumenti ha definito la trama storica e scritto i testi del ricamo.
Il risultato finale é mozzafiato.

Bellissima la scena 30bis, siamo nel 1059, i normanni hanno cacciato i bizantini da Reggio e hanno preso possessione di tutta la Calabria. Tutto ciò viene rappresentato con la scena di un cavaliere che dona le sue armi a Robert Giscard. Un’altra scena che mi ha colpito é quella che rappresenta Guglielmo incoronato conte di Puglia. I dodici cavalieri che lo incoronano diventano suoi vassalli.

Un albero divide ogni volta le 36 scene, come un fumetto la narrazione é scandita da ricami perfetti, i colori distribuiti con grande maestria e il testo, semplice e coinvolgente tengono il visitatore con il fiato sospeso.

Un gioiello deposto in uno scrigno eccezionale. Uno dei tanti « segreti » della Normandia.