Patriota, eroe simbolo, si dà fuoco per protesta contro l’occupazione sovietica.È il gennaio 1969

Buongiorno care amiche, anche oggi il cielo a Praga è grigio, soffia un vento gelido e i fiocchi di neve ghiacciati formano tanti piccoli vortici nell’aria prima di posarsi sulle strade e sui marciapiedi e solidificarsi in una lastra dura e scivolosa. Ritengo che gennaio sia il mese più freddo dell’anno e forse anche il più malinconico infatti si concludono le festività natalizie e sono rari i turisti che scelgono questo periodo per visitare la città, ma una triste ricorrenza cade proprio in questi giorni e la quiete sileziosa che aleggia nell’aria sembra quasi una pausa di raccoglimento in segno di rispetto verso una giovane vita diventata un simbolo per la città di Praga.

Credo che anche nel lontano 16 gennaio del 1969 il cielo avesso lo stesso colore di oggi e che il freddo costringesse i Praghesi ad infagottarsi e procedere a passo svelto verso luoghi al chiuso in cerca di un po’ di calore ed è proprio in un piccolo market nei pressi di piazza S. Venceslao che si rifugiano Hana e Karel per fare un po’di spesa e per non aspettare al freddo il tram che li porta a casa.

“C’è un uomo avvolto dalle fiamme! Stà correndo proprio lì fuori!” urla la ragazza. Karel si stropiccia gli occhi e capisce che quel “ fuoco in movimento” è in realtà un essere umano avvolto dalle fiamme. Si precipita per aiutarlo, si toglie il cappotto e glielo getta addosso ma l’indumento, assieme al pellicciotto di omone giunto in soccorso qualche secondo prima, si fonde con la sua carne amalgamandosi al corpo ormai informe dal quale parte un sussurro “Leggi la lettera, è nella mia borsa vicino al Museo”.

Martin esce di casa molto presto al mattino per recarsi al lavoro, ormai sono molti anni che guida i tram a Praga, conosce a memoria i percorsi, le fermate e anche i passeggeri sono amici con cui scambiare qualche parola, le sue giornate sono tutte uguali…e va bene così…fra qualche anno andrà in pensione e nei suoi sogni quelle giornate fredde di gennaio potrà trascorrerle a casa a godersi il calore del fuoco del caminetto. Ed ecco che una fiammata gli passa velocissima davanti agli occhi
“ Non è il fuoco delle mie fantasie! Questo fuoco sta bruciando un ragazzo!” Martin inchioda il tram, insegue quella nuvola rovente fino alla statua di S.Venceslao e gli lancia addosso il suo pellicciotto che in un istante diventa un tutt’uno col corpo ormai informe dal quale parte un sussurro” Leggi la lettera”.

Eva sta terminando il suo turno in ospedale, ma non ha voglia di uscire e affrontare il freddo di gennaio, si dirige con calma verso l’uscita del centro per ustionati quando la richiamano improvvisamente per un’emergenza.
“Un giovane ragazzo si è dato fuoco in piazza S. Venceslao!”urlano i colleghi trasportando la vittima dall’ambulanza all’area riservata ai primi soccorsi. Eva si mette a disposizione per assistere e dare il suo aiuto a quella persona in fin di vita. Gli rimane accanto e cerca di curare quel corpo informe dal quale percepisce un sussurro “Leggi la lettera”

In quella lettera Jan Palach urla tutta la sua rabbia per la libertà che il regime sovietico rubò l’anno precedente entrando a Praga con i carri armati e sottomettendo la Cekoslovacchia al regime di Mosca, esorta i suoi connazionali a svegliarsi e ribellarsi a portare avanti quella lotta che lui coraggiosamente ha iniziato sacrificando la propria vita. La lettera è firmata “torcia numero 1”.
Racconto ispirato a fatti realmente accaduti. I nomi dei personaggi sono di pura fantasia.