Ho conosciuto Martin a Praga. Lui era il baby sitter dei miei bambini. Mi hanno subito colpito i suoi lineamenti nordici: alto, biondo e dalla carnagione chiara. Una persona di grande cultura. Conosceva molte lingue. Una persona molto educata.

Lo incontravo ogni domenica alla Messa celebrata in lingua italiana per la nostra piccola comunità. Era entrato, in modo naturale, a far parte della nostra famiglia. Ogni volta che io e mio marito avevamo l’occasione di uscire la sera, affidavamo i nostri bambini a Martin. Ero felice di incontrarlo e triste al momento dei saluti.

Per la nostra famiglia, stare con lui era come aprire un buon libro, una vera fonte inesauribile di cultura. Quando le nostre uscite serali finivamo presto e ci capitava di rincasare prima del previsto, per me e mio marito era piacevole trascorrere ancora qualche ora con Martin.

Nel silenzio della nostra casa, con i bambini, addormentati, già sotto le coperte, facevamo lunghe chiacchierate con lui fino a tarda notte, sulle tradizioni, la storia di Praga e del suo bel Paese che ho tanto amato. Grazie a Martin, ho avuto modo di conoscere meglio gli inediti dintorni della maestosa Praga.

Martin ci ha fatto conoscere, inoltre, un nuovo modo di pregare e di ringraziare il Signore attraverso l’essere semplici e umili proprio come il buon Martin, oggi per tutti, il sacerdote dallo sguardo dolce e dal sorriso aperto.