
La crisi sanitaria continua. In Francia non c’é lockdown, ma un coprifuoco dalle 18h alle 6 del mattino. Non vi dico la ressa nella metropolitana per rientrare entro le 6 di sera. Praticamente tutti finiscono prima e tutti corrono per fare gli ultimi acquisti prima del rientro obbligatorio. Poi, qualche giorno fa il « consiglio » che é stato dato ai francesi: evitate di parlare nella metropolitana, stare in silenzio impedisce la circolazione del virus. Sconsigliano anche di parlare al telefono. L’annuncio ha fatto reagire anche chi non prende mai la metropolitana. Ci vogliono zittire. In silenzio anche i bar, ristoranti,musei, cinema e teatri chiusi oramai da mesi.
Questa settimana vi vorrei parlare del più italiano dei teatri francesi, si chiama la » Comédie italienne ».
A Parigi é famosissimo ed é l’unico luogo in cui potete (prima del covid) vedere la vera commedia dell’arte. E’ diventato uno dei teatri « storici » di Parigi. Fondato nel 1974 da Attilio Maggiulli, un italiano nato nel 1946 in provincia di Bari, é stato l’assistente di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano. Verrà in Francia per seguire la formazione presso la scuola di Jacques Lecocq e in seguito Ariane Mnouchkine. Insomma, un vero artista che crede in ciò’ che fa e si batte fino all’ultimo.
Il teatro si trova nel 14° distretto, proprio all’ombra della famosa torre di Montparnasse, nell’omonimo quartiere che ospita tanti teatri tanto da avere una via con un susseguirsi di sale da spettacolo dal nome rue de la Gaité (dell’allegria).
Questa settimana si é sentito parlare del teatro perché visto i problemi economici girano voci che sarà venduto. Si trova in quello che prima era un commissariato (dove oggi c’é la sala spettacolo) e incorporato con un negozio di biancheria sexy (la hall attuale)…..insomma se i muri potessero parlare….
Dall’inizio é stato complicato per il nostro Attilio, una troupe di 6/8 persone in un teatro piccolo con un massimo di 100 posti non pensavano potesse durare a lungo. Invece si. Molte personalità lo hanno sostenuto, Umberto Eco, Samuel Beckett, Henri Cartier-Bresson e Giorgio Streheler solo per citarne alcune.
Purtroppo tutto inizia a peggiorare quando nel 1999 perde lo statuto associativo e viene assimilato ad un teatro privato (perdendo cosi le sovvenzioni statali), é un colpo duro per la troupe e nonostante lo sciopero della fame intrapreso d’Attilio la situazione non cambia.
Il 26 dicembre 2013 verso le 10 del mattino Attilio sfonda il cancello dell’ ingresso principale del Palazzo dell’Eliseo (sede del Presidente francese) al volante della propria auto. Vuole chiedere al presidente d’allora, Hollande, di intercedere per il suo teatro. Risultato: viene arrestato e ricoverato per una perizia psichiatrica.
La sua lotta continua e lo scorso giugno é stato aiutato da Marylin Monroe. Si, avete capito bene. Quando Attilio si trasferì’ negli Stati Uniti (nel 1982) gli fu offerto un fazzoletto della star americana, a giugno lo ha venduto ed é riuscito con i 300.000 euro ricavati dalla vendita a pagare una parte dei debiti del teatro. Ciò’ non toglie che é stato costretto a metterlo in vendita, e sono arrivati i vari candidati (da Rocco Siffredi a Cris Campion) che poi si sono ritirati. Un certo Dieudonné, umorista francese famoso per le sue posizioni di estrema destra e antisemita si é proposto di acquistare il teatro, ma Attilio ha rifiutato categoricamente. Dice « non vogliamo che ci tolgano la nostra anima »
Insomma, non sappiamo come andrà a finire, ma le prospettive non sono rosee….si rischia veramente che quando la crisi sanitaria sarà finita porterà via con sé anche la Comédie Italienne e chissà quante altre sale di spettacolo. Forza Attilio, non lasciamoci zittire…..continuamo ad esprimerci.
” La cultura é un bene comune primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche, i cinema sono tanti acquedotti” Claudio Abbado



