Picasso aveva voluto incontrarlo e vedere la sua opera. Ne rimase colpito. E’ un’opera di tutta una vita, una realizzazione unica e irripetibile. Si chiama Raymond Isidore, nasce nel 1900 in una famiglia umile, compra un terreno a Chartres e passa tutta la sua vita a raccogliere (per strada, nelle immondizie…dove trova) piatti, cocci di vetro e porcellana e viene soprannominato “Pique assiette” (letteralmente : rubapiatti).

Di giorno va in giro con un sacco enorme alla ricerca di piatti e di sera (realizza tutto esclusivamente di notte, come in un sogno) incolla i frammenti nella sua casa: dappertutto! In cucina, camera da letto, giardino, sui mobili, sui muri…un vero mosaico gigantesco, onirico e inimmaginabile. Tutti questi cocci prendono delle forme suggestive, in una stanza avete la riproduzione della cattedrale di Chartres, del Mont Saint-Michel…dai cocci nascono fiori, un pavimento sparso di diversi fiori. Quando non ha più muri dentro casa da ricoprire inizia a lavorare all’esterno, il giardino, muri e pavimenti che portano all’abitazione si ricoprono di
pezzettini colorati.
Fa dei lavoretti modesti e per un periodo lavora anche nella discarica della città.ciò gli consente di trovare più in fretta la sua “materia prima”. Viene internato a due riprese in preda a delle crisi di demenza e muore nel 1964. Il comune di Chartres compra la casa e dal 1983 é stata classificata Monumento Storico. Oggi é aperta al pubblico.

“Ognuno di noi ha un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare” Jim Morrison



