Ho conosciuto la signora Pina mentre ero in ospedale durante questa estate torrida a Roma. Una magnifica donnina dall’aspetto minuto e dal temperamento forte,un vero scricchiolo di donna, una dolce vecchina tanto energica. Quanto mi ha rincuorato il suo dolce canto che intonava mentre era allettata e quanti i sorrisi teneri ci siamo scambiate mentre la situazione in quella stanza di ospedale si faceva sempre più difficile e pesante da sopportare.

Ero tanto preoccupata e triste, ma Pina è riuscita a strapparmi momenti di gioia e serenità. Golosa di piccole caramelle. Le portavo a giorni alterni i suoi deliziosi zuccherini. Mentre le scartava, mangiandone una dopo l’altra, mi raccontava che il suo grande desiderio era quello di finire la propria vita con il sapore di una caramella in bocca.

Una caramella per addolcire il momento dell’addio. Un pensiero dolce e delicato. Nella camera, si respirava aria di leggerezza e la sua presenza un po’ infantile e serena regalava un sorriso a chiunque. Ricordo una mattina: era poco prima della prima visita del medico di turno. Pina incominciò a canticchiare una canzone napoletana e la sua voce intonata con i suoi vocalizzi capaci di raggiungere le note più alte, rallegrò tutti, compresi portantini e infermieri.

Il medico entrò nella camera facendosi guidare dal canto di Pina. Fu un momento di grande condivisione e di gioia. Non dimenticherò mai il buongiorno canterino della dolce Signora Pina che porterò sempre con me.