Mandorla, zucchero e albume……la ricetta non ha subito grandi variazioni da quando arrivò in Francia con la regina Caterina de Medici nel 16° secolo. Fu proprio lei che fece scoprire alla corte francese il “maccherone”.

Il poeta francese Rabelais lo cita nei suoi testi dell’ epoca e ne abbiamo traccia nella corte francese fino ad arrivare a Luigi XVI e Maria Antonietta.

Fu poi nel 1830 il pasticcere francese Ladurée ad aggiungere il ripieno fondente al gusto vaniglia,lampone o pistacchio. E soprattutto aggiunge la tinta pastello che hanno ancora oggi per indicarne il gusto.
Oggi lo chef Pierre Hermé ne ha fatto un oggetto raffinato che si vende come un gioiellino……dovreste vedere la fila di turisti giapponesi (e non) davanti alle loro boutique a Parigi! Anche i gusti sono più particolari: cioccolato-fois gras,limone-basilico,rosa-lampone-litchi……

Il più esotico è il macaron giapponese, del pasticcere Sadaharu Aoki, pasticcere venuto dal Giappone a Parigi e nei suoi laboratori ha creato macaron allo yuzu, sesamo nero, al thè, alla prugna salata……
Tra i più originali “le monde du macaron” propone come gusti : Red Bull, formaggio di capra-peperoncino, olio di oliva vanigliato……

Insomma, oramai declinato in tutti i gusti immaginabili ,dolci o salati, semplici o raffinati e famosi in tutto il mondo…….non resta che abbinarci un bicchiere di vino, magari un pinot gris d’Alsace,un Cremant de Loire o una coppetta di Champagne e…..bon apétit!