Eh si….quando noi attraversiamo la città non sappiamo su cosa camminiamo. E’ possibile visitare le Catacombe di Parigi allora ci si accorge di tutto un mondo sotterraneo insospettabile.

In realtà si tratta di lunghi corridori a vari metri sotto terra che portano il nome delle vie che si trovano all’esterno (così’ non di perde il senso dell’orientamento!). Invece di chiamarsi Catacombe il nome più appropriato sarebbe : Ossario. Dal 18° secolo in poi hanno deciso di chiudere per motivi di igiene molti cimiteri parigini e le ossa dei morti vi furono accatastate.

 

 

Aperto al pubblico su un paio di chilometri (e preparatevi a fare lunghe code perché questo museo attira veramente una folla di turisti) la visita si rivela alquanto interessante ed insolita.

Si passa in mezzo a mucchi di ossa sicuramente appartenute a francesi anonimi ma anche a quelli che hanno fatto la Storia, ad esempio sicuramente abbiamo i resti di Robespierre o Madame de Pompadour…….tombe di chiese saccheggiate durante la Rivoluzione Francese, oppure i morti buttati in fosse comuni……E visto che la gente si portava a casa delle ossa (eh si…turisti alla ricerca di souvenirs poco banali) oramai le ossa sono protette nei passaggi più stretti da retine.

 

 

Dettaglio importante, hanno trovato nei corridori anche una stanza usata come punto di incontro dai resistenti durante la Seconda Guerra Mondiale e hanno scoperto che ,separato da un muro, a pochi metri di distanza c’é un’altra stanza che fu usata dai Nazisti stessi (ancora attrezzata e con persino delle toilette)……quindi , senza saperlo, erano a pochi metri gli uni dagli altri.

La parte aperta al pubblico é protetta e sicura, ma molti parigini si avventurano nella parte “vietata”, allora ogni tanto qualcuno non riesce più a venirne fuori. Un paio di ragazzi furono salvati in extremis qualche mese fa, persi nei meandri del sito, ritrovati da cani poliziotti. Non é raro trovare anni dopo le ossa di questi “passeggiatori clandestini”.

Queste ed altre sorprese percorrendo i sotterranei di Parigi.