Si sa che in questa grande città topi e ratti non mancano di certo. I piccolini, quasi graziosi tipo “ratatouille” li trovate, ad esempio, nella metropolitana. In genere fuggono, per vederli bisogna cercarli con lo sguardo…..poi ogni tanto si sente un urlo, quello di un/a turista che per caso se l’é visto sfrecciare mentre aspetta sulla banchina (un parigino non urlerebbe, avvezzo alla loro presenza). Sono dappertutto, discreti, ma presenti. Noi che abitiamo qui lo sappiamo. Io a volte li vedo anche dentro i musei, quando si fanno le visite di sera sul tardi e i turisti cominciano a diminuire, le sale si svuotano e…loro escono.
Quanti topi a Parigi? Difficile da dire esattamente, gli esperti dicono tra i 3 e i 6 milioni. Sul lungofiume soprattutto abbiamo i ratti e poi non evochiamo le pantegane che certo non ispirano tenerezza. Il Municipio regolarmente fa delle campagne di derattizzazione, ma si riproducono talmente in fretta che é una battaglia persa.
A Parigi va di gran moda visitare le fogne, certo la parte aperta al pubblico é la più “pulita”, ma poi nei corridoi, o negli angolini più bui si vedono i ratti…..in fondo si tratta di fogne, e la gente prima paga anche un biglietto per entrare, poi ne esce inorridita! La patria di questi animali é stata a lungo il quartiere delle Halles dove c’é ancora un negozio specializzato nella vendita di trappole e veleni (che ha ispirato una scena del famoso cartone animato “Ratatouille”).

Durante l’invasione dei prussiani del 1870 i parigini affamati se li mangiavano. Un certo Gustave Xhrouet, un belga,figlio di panettiere trasferitosi a Parigi, nel XIX° secolo ha avuto l’idea di aprire un “rattometro”. Aveva aperto al pubblico una specie di arena dove organizzava combattimenti tra topi e cani.
I ratti venivano dal “Ratti club di Francia” dove venivano selezionati e allenati. Si pagava un biglietto di 50 centesimi di vecchi franchi per assistere allo spettacolo e ovviamente si accettavano scommesse. La Parigi “bene” accorreva in cerca di novità e assisteva a queste sordide corride cronometrando il tempo necessario per uccidere un topo.

Il record fu 5 topi in meno di 30 secondi. Ebbe così’ tanto il successo che Gustave aprì un secondo rattometro e organizzò delle competizioni….ad una finale arrivarono fino a 300 spettatori! Nel 1915 convince l’esercito ad allenare dei cani per la caccia dei topi, cani che saranno usati nelle trincee in prima linea infestate di roditori (addestrerà fino a 1200 cani).
Gustave morirà a 83 anni nel 1936 e con lui anche i combattimenti tra cani e topi. Ad oggi nessuno ha ripreso l’idea.



