Oggi vi racconto della mattinata che ho trascorso con tutta la mia famiglia qualche domenica fa.

Avevamo deciso di andare a Messa insieme alla nostra cagnetta, Ebony, che tanto piccola non è, perché il suo peso oscilla tra 12/13kg. Dopo esserci schiacciati ben bene  nella mia piccola utilitaria tappezzata da qualche mese di coprisedili, traverse, e ogni immaginabile detersivo per macchina, siamo arrivati a destinazione.

Siamo fortunati perché la nostra Ebony non soffre mal di macchina e, per un padrone di cane, questo è un grosso privilegio.A Messa abbiamo occupato una panca vicino l’uscita per evitare qualsiasi inconveniente. Sentivo che sarebbe successo qualcosa di strano, lo sentivo proprio!

 

 

Mia figlia aveva tra le sue mani il guinsaglio ben stretto e la piccola pelosetta affianco alle sue gambe. Nel bel mezzo della Messa entra un signore di una certa età con il suo batuffolo di  barboncino color biscotto. Decidono di passarci affianco e di accomodarsi qualche panca più in la di tutti noi. Tutto filava liscio, ma il piccolino, all’improvviso, con tutta calma, incomincia a muoversi. Sembrava lo faceva apposta per svegliare  la nostra cucciolona che era lì e lo puntava dai primi momenti. Tutto accade in pochi secondi. Con un movimento fulmineo,non so come, Ebony riesce a liberarsi dal suo collare e guinsaglio e a raggiungere il piccolino. Lo travolge con la sua euforia e con tutto il suo pelo lungo. La sua foga era tutta rivolta al gioco, alla conoscenza del suo amico, ma, dentro di me è partito di tutto. Mille pensieri, e l’adrenalina che mi è salita in un millesimo di secondo.

 

Sono scattata come un vero felino. Ho afferrato con tutte le mie forze Ebony e l’ho allontanata trascinandola di corsa fuori dalla Chiesa. Mi sono sentita tutti gli occhi delle persone presenti in Chiesa addosso, mentre ho avuto il scatto di grande agilità. Il mio abbondante cappotto marrone insieme alla borsa hanno volteggiato come fa un torero con il grande mantello rosso. Tra le mani mi sono ritrovata ciuffetti di pelo tanta la forza nell’acchiappare la mia Briard.

Mia figlia ed io eravamo terrorizzate di rientrare in Chiesa, ma ,un volta stretto il collare, mio marito ha preso la situazione in mano e con fermezza è rientrato in Chiesa tenendo Ebony con la sua determinazione di vero padrone di cane.

Inutile dirvi delle risate che abbiamo fatto tutti insieme una volta tornati a casa. Chissà se ritorneremo mai nella Chiesa di Santa Chiara con  la nostra Ebony. Da quel momento però il collare è bello stretto e noi tutti siamo diventati delle sentinelle eccellenti per la nostra adorata Ebony.