Da ormai 4 giorni una cinquantina di persone hanno occupato uno dei teatri più prestigiosi di Parigi, il teatro dell’Odeon, detto anche il teatro dell’Europa. Chi sono gli occupanti? E perché proprio questo teatro?

Si tratta di un collettivo di lavoratori nel campo culturale e dello spettacolo. Tutti senza lavoro da oramai un anno. Attori, registi, personale del circo, lavoratori precari anche del settore alberghiero e ristorazione tra i simpatizzanti che manifestano tutti i giorni alle ore 14h in sostegno a questa occupazione. Infine anche le guide turistiche. Una guida tra le persone che dormono all’interno del teatro. Gli striscioni all’esterno dicono « Cultura Sacrificata, governo squalificato » o ancora « cultura in pericolo ».

Tutto si é svolto e si svolge quotidianamente in maniera pacifica…..cosa vogliono? Poter riprendere a lavorare, la riapertura dei luoghi culturali, certo con delle regole sanitarie da rispettare, ma la cultura é essenziale per vivere.

Ci si chiede come sia possibile far circolare metropolitane piene come sempre, con persone accalcate le une sulle altre e invece chiudere un museo come quello del Louvre dove si può facilmente controllare il numero di visitatori e limitarlo se occorre. I cinema hanno provato ad aprire per un periodo con pubblico limitato a meno del 50% della capienza del locale, permettendo così il distanziamento, creando un ingresso e un’uscita separata in modo da non fare incrociare gli spettatori. Poi hanno chiuso tutto.

lI collettivo chiede di avere un calendario previsionale per la riapertura delle sale con un protocollo adattato, chiede di avere sussidi per un secondo anno consecutivo visto il contesto (la categoria detta « intermittenti dello spettacolo » ha avuto un anno « bianco », ciòé un anno di sussidi che va fino ad agosto 2021) e chiedono anche un sussidio per gli « esclusi », quelli che hanno lavori intermittenti e precari e che non rientrano in nessuna categoria, quindi i « dimenticati » della crisi che non percepiscono nessun aiuto. Tra questi ci sono le guide stipendiate (non quelle free-lance), i maître d’hôtel ecc. circa 2,5 milioni di persone. Esclusi da ogni tipo di aiuto economico.

Alcuni politici sono venuti ad appoggiare la causa ammettendo che bisogna riaprire i siti culturali e anche quelli sportivi al più presto. Il ministro della Cultura si é presentata senza preavviso e ha parlato con il portaparola del collettivo. Il 22 marzo dovrebbe esserci una riunione per valutare la situazione. L’occupazione continua ad oltranza e ogni giorno fino al 22 marzo l’appuntamento é alle ore 14h davanti al teatro.

Ma perché proprio questo teatro? Si trova in pieno centro di Parigi, quartiere Saint Germain des Près, é un teatro pubblico che fu occupato nel 1968, si, proprio nel famoso maggio 1968 e divento’ un simbolo molto forte. Nel 1996 durante degli scioperi prolungati é stato nuovamente occupato e l’ultima volta nel 2016. Insomma, un appuntamento fisso per questo tipo di manifestazione.

Il mondo della cultura é in apnea e vuole ricominciare a respirare…..respirare l’aria di Parigi, la cultura di un popolo che si esprime da secoli attraverso varie forme, tutte necessarie a nutrire il nostro « spirito ».

« La culture ne s’hérite pas, elle se conquiert » André Malraux