In “De bello gallico” Giulio Cesare ci racconta della conquista della Gallia e ci parla di Lutezia (Cesare non sa che poi Lutezia diventerà Parigi, sorte riservata a molte città di Francia….il cambiamento del nome é frequentissimo). Anche leggendo i fumetti di Asterix si parla di Lutezia. Certo la Lutezia di Cesare (e di Asterix) é molto più piccola di quella di oggi….l’isola della Cité, la riva sinistra….ma cosa ci rimane oggi del periodo dei romani? Di visibile ben poco! Dico visibile perché sappiamo esattamente dove si trovava la città romana, con templi e cimiteri, sappiamo dov’é il cardo, il decumano …..alla cui intersezione oggi sorge la magnifica cattedrale di Notre Dame.
 
 
Proprio sotto la cattedrale abbiamo i resti del periodo gallo-romano, v’erano abitazioni, botteghe….qualche vestigia é ancora visibile.
Il pezzo grosso rimangono le terme di Cluny, che oggi ospitano il museo del Medio Evo. Il magnifico edificio fu proprio costruito sulle terme romane perché la robustezza della costruzione l’avrebbe sorretto e in effetti é stato così’. Le terme sono eccezionali , una parte puo’ essere visitata quando si entra nel museo di Cluny, poi con autorizzazioni speciali si possono percorrere i cunicoli sotterranei e ci si rende conto di quanto erano estese all’epoca dei romani….ops gallo-romani. 
 
Poi abbiamo le arene, oggi trasformate in giardino pubblico proprio a due passi dalle terme. Volevano distruggerle e uno dei paladini a cui si deve la salvaguardia e il grande scrittore Victor Hugo che scrisse nel 1883 direttamente al Consiglio cittadino :” Non é possibile che Parigi, la città dell’avvenire, rinunci alla prova che é stata città del passato. Il passato porta all’avvenire. Le arene sono l’antica marca di una grande città, sono un monumento unico!” E fu così che non furono distrutte.
 
Oggi sono il più antico monumento costruito a Parigi (il monumento più antico é l’obelisco di Piazza della Concordia, ma é normale viene dall’antico Egitto!!) Costruito nel I° secolo poteva ospitare fino a 10 mila spettatori, poi distrutto alla fine del III° secolo. Non si sa bene cosa sia successo, a quanto pare il sito fu usato come luogo di sepoltura e poi ricoperto, dimenticato fino a quando un archeologo lo riscopre nel 1860. Il proprietario del terreno era la ditta dei bus e voleva far radere al suolo tutto per costruire un deposito per i tram.
 
Grazie al nostro Victor Hugo e a tutte le associazioni per la protezione del patrimonio il progetto non ando’ a buon fine e il Comune di Parigi acquisto’ il terreno.
 
Oggi é a disposizione di tutti, un giardino pubblico millenario testimone di un passato glorioso: passato  che fa e farà sempre parte del nostro presente.